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Costi energia, l’aumento arriva anche nel bicchiere: acqua a +11%

Il caro energia che sta colpendo tutti i settori, arriva “a ruota” anche al bar e al ristorante, con aumenti di prezzo che vanno dal +11% per l’acqua minerale al +10,5% per i succhi di frutta, fino al +7% delle bibite gassate, sotto pressione per gli elevati costi di estrazione dell’anidride carbonica ad uso alimentare. Questi i dati emersi dall’analisi Coldiretti sugli ultimi dati Istat relativi all’inflazione, che sottolineano come i forti aumenti dei costi di produzione si stiano registrando anche per le bevande alcoliche più diffuse, birra e vino. Le spese da sostenere per far fronte ai costi energetici e la mancanza di materia prime si fanno sentire lungo tutta la filiera, insieme all’aumento di costi per imballaggi, bancali, contenitori di plastica, vetro, metallo, etichette e tappi. Costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +10% costi per le lattine, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Una situazione destinata ad esplodere in autunno, con un prevedibile balzo dei listini di vendita che riguarda l’intera filiera agroalimentare che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740.000 aziende agricole, 70.000 industrie alimentari, oltre 330.000 realtà della ristorazione e 230.000 punti vendita al dettaglio. A far aumentare i prezzi alla produzione è naturalmente il caro energia, che si trasferisce a valanga sui costi di produzione anche nell’agroalimentare, che assorbe oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno. Il comparto alimentare richiede ingenti quantità di calore ed energia elettrica per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro (8,6 Mtep). Una bolletta energetica pesante, nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione.

Non c’è tempo da perdere e non possiamo aspettare le elezioni e il nuovo Governo, ma bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che “con i rincari d’autunno insieme al sistema produttivo sono a rischio alimentare oltre 2,6 milioni di persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari”.

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