Con un’identità solida e un’immagine rinnovata Bristot affronta il suo secondo secolo di attività ripartendo da un profondo restyling della propria immagine: da quella del proprio marchio, al nuovo packaging, dai materiali ai concept store e all’abbigliamento da bar, fino alla scelta di utilizzare il colore dell’ambra, la pietra dell’energia e della passione, la stessa che ha permesso all’unica Rostery delle Dolomiti di ripartire e rigenerarsi dopo gli effetti del Covid-19 sui consumi nel proprio mercato di riferimento. E una nuova tazzina, dalla innovativa, che ricalca quella della roccia, esalta l’esperienza multisensoriale del caffè, permettendo di conservarne al meglio le qualità organolettiche e la tenuta termica. Un oggetto che ha nel suo nome, “Dolomit”, il senso di appartenenza alla comunità montana bellunese. Bristot, che fa parte di Procaffè Spa, controllata dal gruppo austriaco WEDL & Hofmann GmbH, è riuscita rapidamente a risollevarsi dalla flessione di fatturato registrata nel 2020 a causa delle lunghe chiusure degli esercizi commerciali e dei ridotti consumi dovuti alla pandemia. Una resilienza che è diventata rilancio già con l’esercizio 2021, dove la storica azienda bellunese ha registrato un +30% di fatturato sull’anno di crisi precedente, permettendo il ritorno ai valori pre-Covid anche degli indicatori patrimoniali. I vertici aziendali hanno deciso in quest’ultimo biennio di imprimere un’accelerazione negli investimenti scegliendo di rafforzare, oltre al nuovo corso del marketing, anche la produzione interna e progredire con la digitalizzazione dei processi aziendali.
“La nostra storia parla chiaro, siamo figli delle Dolomiti e il nostro caffè rispecchia questo Dna”, afferma Gerhard Laner, amministratore delegato di Procaffé: “abbiamo davanti a noi la sfida della pandemia, che ha cambiato molte nostre abitudini e che ci costringe a fare i conti con scenari economici e sociali sempre diversi. Guardiamo comunque con fiducia ai risultati economici del 2021 e all’andamento del 2022, nonostante l’oggettiva complessità creata dall’esponenziale crescita dei costi di produzione e delle materie prime. Vogliamo estendere la nostra presenza ancor di più in tutto il mondo, diffondendo il più possibile la nostra eccellenza, figlia del luogo in cui lavoriamo, e la nostra passione per il caffè”.